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Ipertensione arteriosa: il monitoraggio è essenziale

19/10/16 12.54 / da Medicorner

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L'ipertensione arteriosa è caratterizzata da un'elevata pressione del sangue nelle arterie. Il sangue che viene pompato dal cuore si va a scontrare con la resistenza delle arterie al flusso del sangue. Questa condizione colpisce circa il 30% degli adulti.

La pressione e l'ipertensione arteriosa

La pressione arteriosa sistemica, più conosciuta con pressione sistemica, è la pressione del sangue arterioso misurata a livello del cuore. Per pressione sanguigna si intende l'intensità con la quale il sangue esercita forza su una parete del vaso sanguigno.

La condizione di ipertensione è caratterizzata dall'elevata pressione del sangue. Questa condizione aumenta il rischio che si verifichino altri disturbi cardiovascolari, come angina pectoris, infarto miocardico e ictus cerebrale.

  • Nel caso in cui la pressione massima è aumentata si parla di ipertensione sistolica,
  • Quando sono alterati i valori della pressione minima si parla si ipertensione diastolica,
  • Ipertensione sisto-diastolica è invece la condizione in cui sia la minima che la massima presentano valori superiori alla norma.

 

I sintomi

La variazione dei valori della pressione in diversi casi non è caratterizzata da sintomi evidenti. L'organismo del paziente si abitua progressivamente ai nuovi valori pressori e non manda segnali chiari. Per questo motivo il monitoraggio della pressione risulta essenziale. Questo per prevenire eventuali disturbi gravi.

Quando si presentano dei sintomi, questi non sono specifici e spesso vengono associati ad altri disturbi o condizioni. Tra i sintomi più comuni dell'ipertensione arteriosa abbiamo:

  • Mal di testa mattutino,
  • Vertigini,
  • Alterazioni visive (come visione oscurata o puntini luminosi davanti agli occhi)
  • Percezione di ronzii nelle orecchie,
  • Epistassi (perdita del sangue dal naso)

 

Le cause e i fattori di rischio

L'ipertensione si può classificare in primaria o secondaria. 

  • L'ipertensione arteriosa primaria rappresenta il 95% dei casi. Non presenta una causa precisa ed identificabile. L'alterazione della pressione in questi casi deriva dall'alterazione dei meccanismi che regolano la pressione. Colpisce principalmente gli adulti.

 

  • L'ipertensione arteriosa secondaria rappresenta il 5% dei casi. In questo caso è la conseguenza di malattie che possono riguardare i reni, i surreni, i vasi o il cuore. Se si riesce a rimuovere il disturbo primario è possibile normalizzare i valori pressori. Può colpire anche soggetti più giovani.

 

  • In alcuni casi l'aumento della pressione può dipendere dall'uso eccesivo di determinate sostanze, come: liquirizia, spray nasali, cortisone, pillola anticoncezionale, cocaina e amfetamine. In questi casi la sospensione dell'assunzione di tali sostanze normalizza la pressione.

Esistono inoltre dei fattori che predispongono il paziente all'ipertensione:

  • Familiarità,
  • Peso eccessivo,
  • Diabete,
  • Fumo,
  • Alcool,
  • Stress,
  • Vita sedentaria.

Diagnosi

I valori pressori normali sono compresi entro i 140/85 mmHg (ci si riferisce a pressione massima e minima). Quando uno di questi valori o entrambi superano costantemente questi valori di norma si parla di ipertensione.

Dato che spesso non sono presenti sintomi specifici, l'unico modo per diagnosticare questo disturbo è il monitoraggio costante della pressione.

 

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Medicorner

Topics: Cardiologia

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